Mondiali, Bolt fa impressione Cantwell d'oro nel peso
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Mondiali, Bolt fa impressione Cantwell d'oro nel peso
dalla gazzetta dello sport:
Il giamaicano vince facilmente nei quarti di finale dei 100, ma il miglior tempo della serie è di Powell (9"95). Gay si controlla. Fuori Di Gregorio e Cerutti. Oro per Linet Masai nei 10.000 e Cantwell nel peso. Eliminati altri due azzurri: Obrist nei 1.500 e Giordano Bruno nell'asta
BERLINO (Germania), 15 agosto 2009 - Gli uomini veloci, dopo le prime schermaglie mattutine, cominciano a fare sul serio. Sono rimasti in 40. Devono scremarne altri 24 e lasciarne solo 16 per le due semifinali di domani (domenica). Fra i tre contendenti all’oro il primo a scendere in pista è il giamaicano Powell. Calmo e rilassato, come previsto vince la sua batteria in 9”95, davanti allo statunitense Patton (10”05) e al trinidegno Burns (10”12). In questa serie, da segnalare l’esclusione di Kim Collins (Saint Kitts and Newis), campione mondiale a Parigi 2003. Poco dopo è la volta di Tyson Gay che, senza strafare scende facilmente sotto i 10 secondi (9”98), davanti al giamaicano Frater (10”09), oro olimpico a Pechino nella 4x100 e al norvegese di pelle scura Saidy Ndure (10”16). Quinta e ultima serie. Bolt già prima di partire si diletta a “gigioneggiare” con la telecamera che lo inquadra. Saluta il pubblico, gli parla. Allo sparo schizza come una furia dai blocchi e subito è davanti. Una decina di metri e inizia guardarsi attorno. Sembra un turista capitato lì per caso. L’antillano Bailey lo affianca, gli sorride e va a vincere in 10”02. Bolt finisce secondo (10”03) e terzo lo statunitense Edwards (10”15). Signori, il piatto è servito. Domani assisteremo a un altro sprint siderale. I due azzurri in gara non riescono a superare il turno. Di Gregorio è quarto nella sua batteria con 10”26, mentre Cerutti non riesce a far meglio di un deludente 10”37. Settimo e limitato, forse, dal disturbo muscolare già apparso ai primi di agosto ai campionati tricolori di Milano.
Linet Masai, 19 anni, oro nei 10.000. Epa
Linet Masai, 19 anni, oro nei 10.000. Epa
oro alla masai — Il primo titolo femminile se lo aggiudica la keniana Linet Chepkwemoi Masai (30’51”24), dopo un entusiasmante testa a testa con l’etiope Meselech Melkamu (30’51”34). Terza l’altra etiope Meseret Defar (30’51”92), la grande favorita. È sembrato di assistere a una riedizione dei mondiali di Helsinki 1983, quando il brianzolo Alberto Cova, ormai dato per spacciato, rimontò i due tedeschi dell’est Kunze e Schildauer e vinse fra un tripudio di bandiere italiane. La Masai non è una “novellina”, anche se non ha ancora compiuto 20 anni. Infatti nel 2007 ha vinto i mondiali di cross (categoria juniores) a Mombasa e lo scorso anno giunse quarta alle Olimpiadi di Pechino. In questi diecimila iridati la prima delle bianche è la statunitense Amy Yoder Begley, sesta a 13 secondi dalla Masai (31’04”91).
il peso di cantwell — La medaglia del più forzuto è andata allo statunitense Christian Cantwell, che al quinto lancio ha sparato la sfera di acciaio a 22.03 (record dei campionati), togliendo ogni illusione di vittoria al polacco Majewski (21.91) e al tedescone Bartels (21.37). Cantwell lo ricordiamo argento ai giochi di Pechino e campione iridato ai mondiali indoor di Valencia 2007.
Yelena Isinbayeva a caccia del terzo titolo mondiale. Reuters
Yelena Isinbayeva a caccia del terzo titolo mondiale. Reuters
tutto facile per yelena — Sono da poco passate le 21, quando “lei”, la zarina delle aste, la signora del cielo Yelena Isinbayeva, decide di togliersi la tuta, impugnare l’asta e fare la sua apparizione a questi mondiali. L’asticella è piazzata a 4.55. Breve concentrazione, rincorso, imbucata. L’asta si piega, si carica di energia e catapulta la signora abbondantemente oltre la misura. Cade sul saccone sorridente. Saluta il pubblico e si rimette nel suo angolo ad aspettare. Le altre si stanno dannando l’anima da due ore. Qualcuna già ha dovuto andarsene. L’unica apparizione è sufficiente per accedere alla finale, in programma nel pomeriggio del 17 agosto. Anna Giordano Bruno, simpatica ragazza di San Vito al Tagliamento si è arresa a quota 4.50. Tre errori a 4.55 le sono stati fatali. Ma per lei potrebbe aprirsi una speranza: la tedesca Kristina Gadschiew, che ha superato 4.50 come la Giordano Bruno ma con un minor numero di tentativi effettuati, ha scavalcato l'asticella con un salto discutibile. La tedesca in fase di ricaduta ha infatti colpito nettamente l'asticella, che si è girata sui ritti incredibilmente senza cadere. Il salto dubbio potrebbe indurre la Iaaf a non ritenerlo valido, ammettendo la Giordano Bruno alla finale, che a questo punto diventerebbe a 13.
inguardabile obrist — Quasi inguardabile l’altoatesino Christian Obrist. I suoi mondiali finiscono mestamente qui. Si fa chiudere alla corda dagli avversari e quando inizia l’ultimo giro perde progressivamente terreno. Ottavo nella sua batteria (passano il turno i primi cinque più i 4 migliori tempi) con 3’43”11 vinta dal francese Baala (3’42”77). Alla fine risulterà ventisettesimo su 54 partenti.
Il giamaicano vince facilmente nei quarti di finale dei 100, ma il miglior tempo della serie è di Powell (9"95). Gay si controlla. Fuori Di Gregorio e Cerutti. Oro per Linet Masai nei 10.000 e Cantwell nel peso. Eliminati altri due azzurri: Obrist nei 1.500 e Giordano Bruno nell'asta
BERLINO (Germania), 15 agosto 2009 - Gli uomini veloci, dopo le prime schermaglie mattutine, cominciano a fare sul serio. Sono rimasti in 40. Devono scremarne altri 24 e lasciarne solo 16 per le due semifinali di domani (domenica). Fra i tre contendenti all’oro il primo a scendere in pista è il giamaicano Powell. Calmo e rilassato, come previsto vince la sua batteria in 9”95, davanti allo statunitense Patton (10”05) e al trinidegno Burns (10”12). In questa serie, da segnalare l’esclusione di Kim Collins (Saint Kitts and Newis), campione mondiale a Parigi 2003. Poco dopo è la volta di Tyson Gay che, senza strafare scende facilmente sotto i 10 secondi (9”98), davanti al giamaicano Frater (10”09), oro olimpico a Pechino nella 4x100 e al norvegese di pelle scura Saidy Ndure (10”16). Quinta e ultima serie. Bolt già prima di partire si diletta a “gigioneggiare” con la telecamera che lo inquadra. Saluta il pubblico, gli parla. Allo sparo schizza come una furia dai blocchi e subito è davanti. Una decina di metri e inizia guardarsi attorno. Sembra un turista capitato lì per caso. L’antillano Bailey lo affianca, gli sorride e va a vincere in 10”02. Bolt finisce secondo (10”03) e terzo lo statunitense Edwards (10”15). Signori, il piatto è servito. Domani assisteremo a un altro sprint siderale. I due azzurri in gara non riescono a superare il turno. Di Gregorio è quarto nella sua batteria con 10”26, mentre Cerutti non riesce a far meglio di un deludente 10”37. Settimo e limitato, forse, dal disturbo muscolare già apparso ai primi di agosto ai campionati tricolori di Milano.
Linet Masai, 19 anni, oro nei 10.000. Epa
Linet Masai, 19 anni, oro nei 10.000. Epa
oro alla masai — Il primo titolo femminile se lo aggiudica la keniana Linet Chepkwemoi Masai (30’51”24), dopo un entusiasmante testa a testa con l’etiope Meselech Melkamu (30’51”34). Terza l’altra etiope Meseret Defar (30’51”92), la grande favorita. È sembrato di assistere a una riedizione dei mondiali di Helsinki 1983, quando il brianzolo Alberto Cova, ormai dato per spacciato, rimontò i due tedeschi dell’est Kunze e Schildauer e vinse fra un tripudio di bandiere italiane. La Masai non è una “novellina”, anche se non ha ancora compiuto 20 anni. Infatti nel 2007 ha vinto i mondiali di cross (categoria juniores) a Mombasa e lo scorso anno giunse quarta alle Olimpiadi di Pechino. In questi diecimila iridati la prima delle bianche è la statunitense Amy Yoder Begley, sesta a 13 secondi dalla Masai (31’04”91).
il peso di cantwell — La medaglia del più forzuto è andata allo statunitense Christian Cantwell, che al quinto lancio ha sparato la sfera di acciaio a 22.03 (record dei campionati), togliendo ogni illusione di vittoria al polacco Majewski (21.91) e al tedescone Bartels (21.37). Cantwell lo ricordiamo argento ai giochi di Pechino e campione iridato ai mondiali indoor di Valencia 2007.
Yelena Isinbayeva a caccia del terzo titolo mondiale. Reuters
Yelena Isinbayeva a caccia del terzo titolo mondiale. Reuters
tutto facile per yelena — Sono da poco passate le 21, quando “lei”, la zarina delle aste, la signora del cielo Yelena Isinbayeva, decide di togliersi la tuta, impugnare l’asta e fare la sua apparizione a questi mondiali. L’asticella è piazzata a 4.55. Breve concentrazione, rincorso, imbucata. L’asta si piega, si carica di energia e catapulta la signora abbondantemente oltre la misura. Cade sul saccone sorridente. Saluta il pubblico e si rimette nel suo angolo ad aspettare. Le altre si stanno dannando l’anima da due ore. Qualcuna già ha dovuto andarsene. L’unica apparizione è sufficiente per accedere alla finale, in programma nel pomeriggio del 17 agosto. Anna Giordano Bruno, simpatica ragazza di San Vito al Tagliamento si è arresa a quota 4.50. Tre errori a 4.55 le sono stati fatali. Ma per lei potrebbe aprirsi una speranza: la tedesca Kristina Gadschiew, che ha superato 4.50 come la Giordano Bruno ma con un minor numero di tentativi effettuati, ha scavalcato l'asticella con un salto discutibile. La tedesca in fase di ricaduta ha infatti colpito nettamente l'asticella, che si è girata sui ritti incredibilmente senza cadere. Il salto dubbio potrebbe indurre la Iaaf a non ritenerlo valido, ammettendo la Giordano Bruno alla finale, che a questo punto diventerebbe a 13.
inguardabile obrist — Quasi inguardabile l’altoatesino Christian Obrist. I suoi mondiali finiscono mestamente qui. Si fa chiudere alla corda dagli avversari e quando inizia l’ultimo giro perde progressivamente terreno. Ottavo nella sua batteria (passano il turno i primi cinque più i 4 migliori tempi) con 3’43”11 vinta dal francese Baala (3’42”77). Alla fine risulterà ventisettesimo su 54 partenti.
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